CONSIGLIO DIRETTIVO: I VOLTI – PARTE SECONDA

di Mino Repossini

Continuiamo a scoprire i volti dei consiglieri che hanno formato la squadra del Direttivo nell’Assemblea dei Soci di Pedavena.

Ne presentiamo di seguito altri due

Moreno Zorzetto

Moreno è un esperto randonneur veneto, impegnato in mille cose tra cui ACSI Veneto.

Per lui la bellezza delle Rando è sapere di trovare sempre nuove amicizie, oltre che scoprire panorami inediti lungo le strade pedalate.

Aspetta la prossima Rando per poter trascorrere in sella ore di pace e tranquillità

Oltre a pedalare, ama dedicare il suo tempo alle manifestazioni agonistiche amatoriali come giudice di gara e cronometrista.

Gli è rimasta nel cuore la 999 del sud del 2017 per la sua organizzazione impeccabile e perché si pedalava su un percorso dalla bellezza estrema. 

È affezionato alla Venezia Dolomitica, randonnée organizzata da lui e dal suo team;

vedere i numerosi partecipanti arrivare, nonostante la fatica dei 400 km, sorridere e ringraziare lo staff con foto e abbracci è il miglior risultato ottenibile da un organizzatore.

Gli resta da soddisfare il desiderio di pedalare nelle isole italiane, che realizzerà in parte già quest’anno partecipando alla Sicilia non stop.

La Sardegna potrebbe essere in programma nel 2025, ma non è facile pianificare certi obiettivi se si devono conciliare anche gli impegni con famiglia, squadra e lavoro.

Franco Mazzucchelli

Franco è stato un randonneur della prima ora, insieme a suo fratello Graziano.

Potremmo sbagliarci, ma probabilmente è nella top five dei randagi italiani con più partecipazioni di sempre alle randonnée. 

Ama l’unione del lungo percorso da affrontare con il limite di tempo, una condizione che mette alla prova se stessi, un modo per conoscersi a fondo, soprattutto nei momenti di crisi. Se poi si affrontano queste prove insieme alla compagna di vita, come nel suo caso con Rosanna Idini, diventa anche occasione per avere cura di lei ed essere pronto ad aiutarla nelle varie circostanze. “Anche se qualche volta vengo spudoratamente staccato e abbandonato al mio destino … ahimè; tutto però finisce bene e si pensa già alla prossima volta”.

È infastidito dal sempre più diffuso spirito agonistico, soprattutto nei percorsi più corti, dovuto alla presenza sempre più massiccia di granfondisti, che spesso si iscrivono per allenarsi e che in qualche modo influenzano i comportamenti degli altri. Costituiscono, infatti, un pessimo esempio per coloro che, non avendo uno storico di partecipazione, ne rimangono in qualche modo affascinati creando confusione su cosa sia il vero spirito rando. Il problema poi non è l’andatura in se, ma il rischio di questo comportamento applicato su strade aperte a tutti gli utenti della strada.

A Franco piace fare collezione di fotografie lungo le sue pedalate, randonnée o meno che siano. 

Ha un ricordo speciale per la sua prima over mille, la Madrid-Gijon-Madrid nel 2009, pedalata col fratello Graziano, anch’egli alla prima esperienza sopra i mille chilometri. Anche una trecento in Maremma del 2014, stavolta con Rosanna, allora ancora neofita nelle randonnée. Lei arrivò piuttosto provata, ma forse proprio per quel motivo, germogliò in lei quello spirito del sacrificio che la portò, nel giro di pochi anni, ad essere una grande randonneuse, forse anche più del suo maestro!

Ha ancora molti progetti nel cassetto; ama precorrere i tempi e lasciarsi andare al sottile piacere del desiderio, dell’attesa, dell’avvicinamento lento e graduale alle cose. È il suo modo di godere delle sue esperienze e di sognare.